Di fronte alla tentazione dominante del rifugiarsi nell'indifferenza perché non sono fatti nostri, c'è Lui, l'Emmanuele, che invece si fa carico dei fatti, delle gioie, delle sofferenze, dei desideri e dei problemi nostri, al punto che si immerge nella nostra umanità, fino a ritenere fatto a sé quanto facciamo agli altri... Sì, Dio si fa uno di noi ed è con noi, è per noi, è in mezzo a noi, è in ciascuno di noi. Attende solo la nostra risposta.
E questa si realizza quando cerchiamo anche noi di vivere in sintonia ed in comunione con Lui, quando proviamo ad impostare la nostra esistenza con l'energia che proviene da Lui perché si realizzi il suo regno, quando tentiamo di discernere ogni nostra scelta mettendo al centro la logica del Vangelo, quando stringiamo i denti per rimanere costantemente in Lui. Non possiamo allora ridurre il Natale ad un effimero sentimentalismo, fuggendo dalle nostre responsabilità. E' vero che non siamo del mondo, perché non possiamo soggiacere a questa logica della delega ad altri; siamo però nel mondo, e perciò siamo chiamati ad abbattere ogni steccato per vivere con gli altri, ad alimentare la nostra esistenza a favore del prossimo (a cominciare da chi ha più bisogno del nostro sostegno), ad immergerci nelle situazioni di ingiustizia, per risolverle per quanto possibile, perché ci riguardano, sono fatti nostri...Cominciamo allora a rinnovare ogni relazione, proviamo a metterci nei panni degli altri, facciamoci carico dei loro pesi. Ci accorgeremo che, come Maria, anche noi porteremo in grembo il frutto dell'incarnazione e moltiplicheremo intorno a noi la gioia di un vero Natale. È in questa ottica di una risposta al grande dono, che si concretizza in una quotidiana testimonianza, che auguro a me e a voi di poter scoprire sempre di più la profondità del mistero del Natale.
BUON NATALE
don Raffaello