OCCORRENTE PER LA CENA PASQUALE EBRAICA.

  1. Il vino (provvede per tutti la comunità pastorale), che verrà benedetto (qadde'sh, pronuncia: “caddésh”) e bevuto in quattro occasioni della serata, di cui il calice finale è quello "della benedizione".
  2. Tre pezzi di pane azzimo, cioè non lievitato (matza'h, pronuncia: matzàh) (provvede per tutti la comunità pastorale), con il sale sopra.
  3. Tre specie di erbe amare (maror, pronuncia: maror): sedano (karpas, pronuncia: carpàs), lattuga (hazéreth, pronuncia hazéreth) e indivia o altra insalata simile, da intingere nell'olio e aceto, o intinte nel charòseth (vedi sotto) (da portare da casa come pure quanto segue).
  4. Charòseth, (pronuncia: charòseth) mescolanza di mele, noci o mandorle amare, vino dolce e spezie (oppure una marmellata di frutta) che ricorda, per il suo aspetto, il miscuglio di argilla e paglia con cui gli ebrei costruivano i mattoni durante la schiavitù. La mescolanza amaro e dolce ricorda anche tristezza e gioia. Dopo aver consumato ritualmente questi cibi simbolici inizierà la cena vera e propria con quanto ognuno avrà portato. Essa però dovrà comprendere:
  5. Un uovo sodo. Che viene consumato come antipasto della cena vera e propria. Per la sua forma - è una superficie che non ha un principio né fine - viene considerato il simbolo dell’eternità della vita.
  6. L' agnello arrostito, ricordo del sacrificio pasquale (i vegetariani lo possono saltare). Una zampina cruda dovrebbe comunque stare sopra il tavolo!.
  7. Come dolci ci vogliono dolci che non abbiano farina, come gli amaretti per esempio.